Giuliano Raimondo
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Giuliano Raimondo
Gio 22 Agosto17:30 - 18:15
Un esordio ermetico nella tradizione novecentesca di Sbarbaro e Montale. Raimondo scrive non rinunciando a una essenzialità precisa. I suoi versi cercano nel quotidiano, raccontano con una lingua senza orpelli il tumulto che c’è nel caos della vita.
La sua poesia è prima di tutto un registro di gesti, un rendiconto esistenziale che mappa il divenire così come lo tocchiamo e viviamo.
Nell’orto chiuso esplora tutte le possibilità della parola, la sua poesia accarezza una lingua neo-ermetica che porta avanti i pensieri e in ogni singolo verso troviamo sempre un nesso con l’essenziale che non tradisce la verità.
Tra i trucioli di Camillo Sbarbaro e gli ossi di seppia di Eugenio Montale